AUTOMEDICAZIONE
(Giugno
2004)
(tratto da “Automedicazione responsabile” a cura di FIMMG e
Anifa)
Automedicarsi
vuol dire prendersi cura personalmente di lievi disturbi e patologie passeggere
come la tosse, il raffreddore, un
episodio di stitichezza: disturbi che conosciamo bene, non legati a patologie
serie e che si possono affrontare senza l’aiuto del medico. Se il sintomo
perdura, si presenta spesso e tende ad aggravarsi bisogna rivolgersi al proprio
medico che comunque va avvertito riguardo ai farmaci che vengono usati per
l’automedicazione. Il medico infatti è a conoscenza della storia clinica del
proprio assistito e potrà consigliare se si può procedere all’automedicazione.
Per curare da sé
i piccoli disturbi si può ricorrere a farmaci appositamente formulati,
vendibili senza prescrizione medica perché, nel loro impiego ampiamente
diffuso, si sono dimostrati sicuri e facili da utilizzare. Tuttavia si deve
tener presente che si tratta pur sempre di farmaci e pertanto possono
presentare effetti indesiderati specialmente se utilizzati assumendo altri
medicamenti.
I farmaci utilizzati per l’automedicazione sono
conosciuti anche con il nome di: prodotti da banco, o OTC ( sigla
inglese che sta per Over The Counter, cioè sopra il bancone) e si possono acquistare senza
bisogno di ricetta medica. Sono farmaci ampiamente collaudati ed hanno alle
spalle molti anni di ricerca approfondita, con test, confronti e studi per il
corretto dosaggio. Come tutti i medicinali vengono sottoposti ad una serie di verifiche tecniche e
scientifiche prima che il Ministero della salute rilasci l’autorizzazione alla
messa in commercio. Per renderli riconoscibili con facilità agli utenti, i
farmaci per automedicazione sono contraddistinti dalla presenza di un bollino
rosso sulla confezione. Anche se gli OTC possono essere acquistati ed assunti
liberamente è sempre bene affidarsi al consiglio del medico o del farmacista e
rispettare tempi e posologie previste leggendo attentamente le avvertenze
scritte sul foglietto illustrativo di ogni confezione. Come per tutte le
sostanze introdotte nell’organismo e per i farmaci in particolare non bisogna
farne abuso. Una particolare attenzione va fatta per i bambini, gli anziani e
le donne in gravidanza e rivolgersi comunque al medico se il sintomo che si
vuole curare non si risolve in 24-48 ore. E’ buona regola per tutti i farmaci
di non prolungare il trattamento oltre il periodo previsto ed evitare
l’assunzione contemporanea di farmaci simili per curare lo stesso sintomo (es.
due antidolorifici) perché si potrebbe non ottenere benefici ed invece
provocare degli effetti avversi.
I farmaci andrebbero conservati seguendo le
istruzioni dei foglietti informativi ed evitando di lasciarli in giro per la
casa alla portati di bambini. A tal proposito sarebbe opportuno:
Il seguente gruppo di disturbi può essere trattato con farmaci di automedicazione evitando comunque l’utilizzo di medicinali per patologie non indicate dalle istruzioni allegate al farmaco, a dosi non previste e per periodi eccessivamente lunghi. Inoltre segnalare sempre al proprio medico o al farmacista se si stanno assumendo altri farmaci che potrebbero dare possibili interazioni.
DISTURBI DIGESTIVI: digestione lenta, stitichezza, diarrea,
indigestione, aerofagia
AFFEZIONI
CUTANEE:
ferite superficiali, punture d’insetti,scottature solari lievi, seborrea,
forfora, calli, duroni, arrossamenti
SINTOMI FEMMINILI: dolori mestruali, e premestruali
DOLORI: mal di denti, mal di testa, mal di schiena, esiti
di traumi
DISTURBI CIRCOLATORI: lieve insufficienza
venosa, emorroidi, gonfiore alle gambe
DISTRURBI OCULARI: bruciore, arrossamento, orzaiolo,
affaticamento visivo
PROBLEMI ALLA BOCCA: stomatite, gengivite,
screpolatura delle labbra
PROBLEMI RESPIRATORI: raffreddore, tosse, mal di
gola, catarro, influenza
Dott. Regolo RICCI