I giovani e la droga

(Ottobre 2006)

L’utilizzo di sostanze per migliorare le proprie prestazioni nello svolgimento delle varie attività lavorative, sportive amatorie o semplicemente per sperimentare sensazioni particolari, non è un fatto nuovo nelle abitudini dell’uomo. Il dato allarmante è dato dal fatto che sta scendendo, negli ultimi anni, l’età in cui si comincia ad utilizzare la droga. A volte, è la competitività, il desiderio di primeggiare e di essere al passo con i modelli vincenti presentati dai mezzi di comunicazione, unita agli esempi negativi di personaggi dello sport, dello spettacolo e dell’alta finanza, che spinge anche i più giovani a drogarsi. Infatti, anche se in modo effimero e con grave danno per la salute, le sostanze stupefacenti danno quel senso d’euforia e attenuano, per breve tempo, il senso di stanchezza permettendo prestazioni superiori alla norma. Molti giovani si avvicinano alla droga convinti che, dopo averne sperimentati gli effetti, saranno poi in grado di riuscire a smettere di utilizzarla in qualsiasi momento. L’esperienza dimostra che le cose non stanno così.

La droga provoca assuefazione e l’organismo richiede dosi sempre maggiori per provare le stesse sensazioni che prima otteneva con dosaggi più bassi. L’effetto delle sostanze stupefacenti è subdolo e circuisce lentamente, ma con costanza chi le utilizza. Il senso d’euforia iniziale, che provocano le sostanze dopanti, è lo stesso che convince chi le assume di essere in grado di fare tutto, anche di smettere di usare la droga stessa. Logicamente non è così. I risultati che si ricavano da uno studio effettuato dall’OSSFAD (Osservatorio Droga Fumo e Alcol) sono preoccupanti e ci dicono che in Italia si sta verificando un aumento crescente dell’utilizzo di sostanze stupefacenti. Il 5,4% degli italiani tra i 15 e i 44 anni ha provato la cocaina e tra gli studenti la percentuale è di circa il 4,8%. Un dato da tenere in considerazione particolare è che l’età in cui si ha il primo contatto con la droga scende sempre di più e si colloca ormai tra gli 11 e i 17 anni con una media di prima esperienza che si colloca sotto i13 anni.

Il fatto che siano i giovani ad essere maggiormente esposti, è un evento che ha una certa logica. Il senso d’amicizia e di complicità così diffuso tra gli adolescenti, infatti, unito alla loro inesperienza, determina momenti d’aggregazione in cui i giovani si possono far coinvolgere in comportamenti magari non condivisi ma fondamentali se si vuol continuare a far parte del gruppo. Basta, poi, che nel giro ci sia qualcuno con meno scrupoli che, giocando sui sentimenti di solidarietà, riesce a convincere gli altri che non si sta facendo niente di male, che assaggiare un po’ di droga è piacevole, lo fanno tutti ed il gioco è fatto.  

In un niente ci si ritrova ad essere all’inizio solo amici compiacenti nell’utilizzo di sostanze stupefacenti e poi complici nella vendita di droga e quindi passibili di conseguenze dal punto di vista penale. Spesso, convinti di poter in seguito smettere a propria volontà, si prova una dose, poi un’altra e senza rendersene conto si entra nel vortice della droga. Per potere acquistare dosi sempre crescenti e costose, poi si può divenire anche spacciatori al servizio dei grossi distributori senza scrupoli. Ci si trova legati a malviventi pronti anche al ricatto ed alle minacce, per assicurarsi i servigi di gente ormai priva di volontà e disposti a tutto per assicurarsi dosi sempre crescenti e costose.

Le droghe naturali che si utilizzano comunemente sono: l’alcol, la nicotina, la cocaina, l’eroina o la morfina, la Cannabis sativa. Le persone che si sono rivolte ai SERT (Servizi per le tossicodipendenze) è triplicato in pochi anni e nei primi nove mesi del 2005 la Guardia di Finanza, ha sequestrato una quantità di cocaina (1575 Kg ) doppia rispetto all’eroina (740 Kg) il cui consumo è in lieve diminuzione. Stanno entrando in uso nuove modalità d’assunzione che oltre al sistema endovenosa, utilizzano la via inalatoria. Sono aumentate inoltre le assunzioni di droghe sintetiche. In base ad un rapporto effettuato dall’ONU nel 2003 sulle droghe di sintesi, i sequestri effettuati a livello mondiale, sono decuplicati passando dalle 4 tonnellate degli anni novanta alle 40 del 2000-2001. La ricerca di nuove sensazioni, dello sballo, conduce i consumatori a sperimentazioni sempre più pericolose quali l’assunzione contemporanea di più sostanze, con azioni devastanti sul cervello. Un dato per comprendere il problema è dato da una recente indagine che mette in luce come il 31% dei deceduti per incidenti stradali avevano, in precedenza, assunto cocaina. Tra le droghe sintetiche, quella più in uso tra i giovani è l’ectasy. Essa è un'anfetamina dagli effetti più attenuati che da una sensazione di grande ed inesauribile energia per questo chi la usa si sente in grado di poter realizzare tutti i propri desideri. I giorni successivi all’assunzione però gli effetti sono opposti perciò si ha sensazione di depressione e stanchezza. Sono stati compiuti alcuni studi sugli animali (ratti e primati) che hanno dimostrato come questo tipo di droga, alle dosi paragonabili a quelle utilizzate dai giovani in discoteca, sviluppa la sua azione stimolando alcune cellule del cervello (neuroni) che determinano quell’eccitazione iniziale seguita, però dalla morte di questi neuroni che non si rigenerano più. Nell’agosto del 2005 l’Istituto Mario Negri ha fatto uno studio dal quale risulta che nelle acque del Po, è stato rilevato un volume giornaliero di circa 4 Kg di cocaina provenienti dalle urine dei consumatori e convogliate nel fiume dagli scarichi urbani. Questo ha consentito di calcolare che ogni giorno una popolazione di cinque milioni d’abitanti a monte del prelievo, di una zona che esclude Milano, consuma 40 mila dosi di cocaina pari ad un consumo annuo superiore alla tonnellata e corrispondente ad una spesa di 100 milioni d’euro. Si è potuto stabilire che su 1000 persone tra i 15 e 40 anni, circa 30 persone assumono giornalmente questa sostanza. Se la cocaina viene assunta aspirandola attraverso le narici, s’introducono circa 25 mg di sostanza. Se invece si fuma la cocaina convertita in “crack” bisogna moltiplicare per 10 la quantità di droga che viene assunta e che raggiunge immediatamente il cervello producendo danni enormi.

Passato l’effetto d’euforia, subentrano gravi forme di depressione. La cocaina nuoce anche al sistema cardiocircolatorio in quanto, provocando vasocostrizione (restringimento dei vasi sanguigni), ipertensione e tachicardia (aumento del numero dei battiti cardiaci), può condurre ad infarto del miocardio, ad emorragie cerebrali o anche ed alla morte improvvisa.

Smettere di assumere droga, non è facile. Esistono studi controllati che consentono di affermare che esistono delle terapie mediche adatte per l’alcolismo e l’assunzione d’eroina. Per quanto riguarda la cocaina, non ci sono farmaci, ritenuti validi, che aiutano a combattere l’assuefazione. In ogni caso si deve ricorre alle strutture abilitate che possono sicuramente dare un grosso aiuto a patto che ci sia interazione e voglia di collaborare da parte dei soggetti interessati nei confronti degli operatori specializzati.

Dott. Regolo RICCI