EPATITE C

(Luglio 2005)

Nel mondo occidentale l’infezione da virus dell’epatite C (HCV) è una delle cause più frequenti di malattia cronica del fegato, di cirrosi e di epatocarcinoma. Circa il 30% dei portatori cronici di HCV sviluppa patologie epatiche severe nell’arco della vita. L’infezione cronica da HCV resta a lungo asintomatica e progredisce in genere lentamente, raggiungendo lo stadio di cirrosi mediamente in 20-30 anni. Da quando il virus è stato scoperto (1989) si sono potute adottare misure di prevenzione e protezione perciò si è avuta una progressiva diminuzione dell’incidenza della malattia. Attualmente nel mondo si stima che esistano 170-200 milioni di portatori cronici di virus dell’epatite C. In Italia la percentuale dei portatori sembra si attesti attorno al 2-10% con una prevalenza nella popolazione anziana del Sud.

MODALITA’ DI CONTAGIO.

Soprattutto in passato l’infezione era contratta mediante trasfusioni di sangue o di emoderivati, iniezioni endovenose non sterili, trapianti d’organo, emodialisi. Negli ultimi anni hanno acquisito sempre maggiore importanza cure chirurgiche o odontoiatriche, interventi microinvasivi o endoscopici, ma soprattutto pratiche “estetiche” quali pedicure e manicure, piercing e tatoo, quando eseguite in condizioni non adeguate per garantire la sterilità. Esistono poi casi di infezione intrafamiliare, non necessariamente da attribuire a trasmissione per via sessuale, che non è particolarmente efficiente per l’epatite C es. uso promiscuo di spazzolini da denti e lamette per la barba. Alcune condizioni possono aggravare il decorso dell’epatite C: consumo di alcol, diabete, ingrossamento del fegato in soggetti in soprappeso.

L’osservazione di un epatite acuta da virus è un evento relativamente raro e la diagnosi, in genere, risulta difficile poiché decorre quasi sempre senza sintomi specifici. Pertanto l’Epatite C è individuata generalmente in corso di indagini di routine o di preparazione ad interventi chirurgici. Il sesso maschile, il contagio in età avanzata e la razza nera rappresentano un maggiore rischio per la progressione della malattia che invece tende maggiormente alla guarigione nel sesso femminile, razza bianca e infezione in giovane età quando il sistema di autodifesa immunitaria è più attivo.

STORIA NATURALE

(10-30 ANNI)

 

 

Epatite C acuta

¯

 

 

Epatite C cronica

(50-80%)

¯

 

 

 

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Cirrosi

--------------------(20-30%)----------------

 

 

 

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 |

 ¯

Complicanze

(6-10%)

|

 

 |

 ¯

Epatocarcinoma

(5-10%)

|

                         ---------------------®

------------®Mortalità ¬--------

(5-10%)

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        CONDIZIONI CHE INDICANO UN RISCHIO MAGGIORE DI INFEZIONE

        DA VIRUS DELL’EPATITE C

·       Emodializzati o soggetti che abbiano ricevuto fattori della coagulazione o trasfusioni di sangue o trapianti d’organo prima del 1990-92

·       Tossicodipendenti per via endovenosa (anche se per periodi brevissimi)

·       Soggetti che abbiano eseguito interventi di chirurgia maggiore

·       Personale sanitario che abbia subito punture o ferite accidentali

·       Partner sessuali e familiari di soggetti anti-HCV positivi

·       Nati da madri anti HCV positive

CONDIZIONI CHE INDICANO UN RISCHIO MINORE DI INFEZIONI

DA VIRUS DELL’EPATITE C

·       Persone che si sono sottoposte a tatuaggi o body piercing

·       Soggetti che si sono sottoposti a cure odontoiatriche ripetute e/o particolarmente invasive

·       Rischio connesso all’uso di manicure e pedicure

·       Frequenti ospedalizzazioni con procedure invasive (incluse le endoscopie)

ACCERTAMENTI DI PRIMO LIVELLO DA ESEGUIRE NEL SOSPETTO DI INFEZIONE DA HCV

·     Ripetere transaminasi

·     Ricercare gli anticorpi ani HCV con metodo ELISA

·   In caso di positività per gli anticorpi, eseguire HCV-RNA qualitativo con metodo   PCR da ripetere 3 volte nell’arco di 6 mesi se inizialmente negativo

·  I soggetti anti HCV positivi ma ripetutamente HCV-RNA negativi e con transaminasi normali sono da considerare guariti da infezione pregressa e non necessitano di ulteriori valutazioni

·  Nel caso in cui si riscontri una positività per HCV-RNA, si pone diagnosi di portatore di HCV e sarà opportuno un approfondimento laboratoristico e clinico per stabilire la presenza ed eventuale grado di epatopatia associata

·  Nel caso di positività per HCV-RNA è opportuno consigliare il test anti HVC a familiari e conviventi

Dott. Regolo RICCI