Come si capisce se è vera influenza
Stando alle proiezioni, l'influenza quest'anno colpirà dai 2 ai 5 milioni di italiani. Non sempre però è facile distinguere l'influenza dal raffreddore. «I segni tipici sono tre e perché sia vera influenza è necessario che siano presenti tutti assieme: febbre improvvisa oltre i 38 gradi, sintomi generali (dolori muscolari, una grande stanchezza, debolezza) e sintomi respiratori (tosse, naso che cola) - spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università di Milano - La febbre alta e improvvisa è il segno più tipico, spesso il primo a comparire: soltanto negli anziani e nei bimbi al di sotto di un anno l'influenza può manifestarsi con febbre non molto elevata. In realtà, in un caso su due chi crede di aver preso l'influenza è stato contagiato da uno dei tantissimi virus parainfluenzali che circolano in inverno».
La raccomandazione è quella di non usare antibiotici, a meno che non ci sia anche un'infezione batterica oltre a quella virale. L'ideale è restare a casa a riposo, per evitare di spargere il contagio. Prevenire il raffreddore si può, usando la prudenza, evitando sbalzi di temperatura, coprendo naso e bocca quando si è all'aperto, lavando spesso le mani e seguendo un'alimentazione ricca di frutta e verdura.
L'influenza si può evitare con il vaccino, efficace all'80% che, se ci si ammala lo stesso, riduce i giorni di malattia. Non è ancora troppo tardi per vaccinarsi, anche se occorrono dieci giorni prima di avere una copertura completa. I bambini a rischio, come gli asmatici o i diabetici, dovrebbero vaccinarsi, ma solo il 15% lo fa. «Attenzione, però: l'influenza è colpevole del 20-30% delle infezioni respiratorie nei bambini. Il resto è dovuto a sindromi simil-influenzali, da cui il vaccino non protegge» conclude il virologo.
Tratto da: “E-Dott” - 29.11.10