INFLUENZA ANNUALE ED AVIARIA
(Novembre 2005)
Quando
un microrganismo cerca di colonizzarci, deve superare prima alcuni sistemi di
barriera quali, la così detta flora endogena costituita dai microbi che stazionano
nel nostro organismo perché ritenuti poco aggressivi. Poi deve superare la
barriera costituita dai vari strati che costituiscono l’epidermide e le
sostanze da essa prodotte, quindi devono sfuggire al sistema immunitario.
L’infezione riesce quando accadono una serie di circostanze per cui si ha: un
ceppo particolarmente aggressivo (virulento) e l’organismo è in uno stato di
debilitazione che non gli permette di mettere in atto tutti i suoi sistemi di
difesa. Diversi sono gli agenti infettivi che hanno la possibilità di
colonizzarci e produrre malattia: virus,
clamidie, micoplasmi, batteri, funghi, virus ecc.
In
questo periodo, come ogni anno, l’attenzione dei sistemi sanitari è focalizzata
sui virus influenzali ed in particolare sull’Influenza aviaria causata dal
virus H5N1.
I virus
sono dei microrganismi difficili da combattere per il nostro organismo perché
riescono a mutare facilmente ed in breve tempo il loro aspetto in modo da
rendersi irriconoscibili al sistema immunitario che non riesce a riconoscerli
come sostanza nociva e distruggerli. E’ per questo che il nostro organismo è
facilmente infettato dai virus che però, in genere, in un individuo sano non
procurano grossi danni e dopo qualche settimana sono neutralizzati. I sintomi
più frequenti in tutte le malattie infettive sono: malessere
generale, febbre, cefalea, dolori muscolari ed articolari, nausea, vomito, stanchezza.
Ogni
anno, l’influenza colpisce dai 2,5 ai 5 milioni di persone diffondendosi
attraverso piccole goccioline di saliva. I virus che causano ogni anno
l’epidemia d’influenza, sono virus che provengono da altri uomini che hanno
subito l’infezione ed il nostro sistema immunitario, se in piena efficienza è
capace di contrastarli. In ogni caso si può ricorrere alla vaccinazione per
prevenire l’infezione.
La
vaccinazione è consigliata per le persone considerate più a rischio ed in cui
si suppone che il sistema immunitario non possa funzionare al meglio. Sono
questi gli anziani, i bambini, gli individui affetti da malattie croniche
debilitanti. Le altre persone che si dovrebbero vaccinare sono quelle
particolarmente esposte all’infezione quali, il personale sanitario e tutte le
persone che lavorano o vivono in comunità (insegnanti, ristoratori, militari, ecc.).
In
genere l’influenza si supera nel giro di pochi giorni perché, anche se ogni
anno il virus si presenta con qualche mutazione, in massima parte è
riconoscibile dal il sistema immunitario che, un individuo sano, riesce a
tenere sotto controllo l’infezione. Contro l’influenza gli antibiotici non
funzionano, anche se questi farmaci possono esse utili per le eventuali
complicanze come le broncopolmoniti. In pratica contro l’influenza in atto non
ci sono farmaci efficaci, ma esistono soluzioni da valutare caso pere caso con
il proprio medico, per attenuarla.
Con la
vaccinazione si somministra un preparato, il vaccino, costituito da virus
attenuati che, non hanno la forza di infettare l’organismo ma hanno la capacità
di stimolare il sistema immunitario che così può mettere in atto tutte le
difese di cui l’organismo di un individuo sano è dotato in modo da trovarsi già
pronto ad agire contro un’eventuale infezione. Per questo motivo il vaccino va
iniettato nei periodi consigliati.
Una
volta che il sistema immunitario entra
in contatto con i virus, oltre a mettere in atto tutte le difese per
neutralizzarli, li memorizza in modo che in seguito riuscirà a riconoscerli ed
intervenire più efficacemente identificandoli almeno in parte. Se i virus non
sono quelli che comunemente attaccano l’uomo ma provengono da specie diverse
dalla nostra, per il nostro sistema immunitario è difficile lavorare bene. Il
timore che desta l’influenza aviaria deriva dal fatto che il virus che la
caratterizza, identificato con la sigla H5N1, proviene da volatili e forse in
oriente ha già effettuato il salto di specie, cosa inconsueta, normalmente,
causando delle morti, come quella ormai famosa della piccola Ngoan, avvenuta in
Cina.
I
sistemi sanitari di tutte le nazioni sono in allerta per circoscrivere il
fenomeno ed avere il tempo di preparare un
vaccino adatto a prevenire quest’influenza diversa completamente sconosciuta al nostro sistema immunitario. Le
martellanti notizie dei telegiornali, che ogni giorno annunciano la morte di
migliaia di polli, e anche di qualche persona, creano gran preoccupazione nella
popolazione.
La
verità è che da sempre l’influenza ha provocato molte vittime, quando ha avuto
la possibilità di svilupparsi in ambienti sociosanitari terribili come avvenne,
nel 1918 con la pandemia che dal luogo d’origine fu chiamata Spagnola, e come può succedere oggi
nelle nazioni dove i sistemi sanitari non sono efficienti e le condizioni di
vita sono di scarsa qualità.
Tra il
1999 ed il 2003 nella zona compresa tra Brescia, Mantova e Verona, si sono
verificate diverse pandemie aviarie. Analizzando il siero di 185 persone che
lavoravano negli allevamenti, su 7 di essi si è ritrovato il virus aviario
identificato con la siglaH7N3 ma le
persone in cui è stato ritrovato il virus, non hanno avuto alcun sintomo
influenzale.
Questo non significa che il salto di specie dagli uccelli all’uomo non sia pericoloso e possa provocare delle gravi pandemie. Tuttavia, come sempre succede in natura, si devono verificare una serie di condizioni e coincidenze particolari, spesso provocate dal comportamento scorretto dell’uomo, per provocare grandi calamità.
Dott. Regolo RICCI