OBESITA’

(Maggio 2005)

(PRIMA PARTE)

Ultimamente  ho avuto modo di rivedere un film di Woody Allen in cui il regista e attore descriveva i preamboli di una coppia che, in automobile, cercavano di fare l’amore. La scena cambiava costantemente illustrando gli approcci iniziali della coppia e l’interno del corpo di Sam popolato immaginariamente da piccoli omini indaffarati, affinché il corpo dell’attore potesse svolgere le sue funzioni. Quando lo stimolo sessuale provocava l’erezione, all’interno venivano inquadrate delle squadre che manovravano una gru e nel frattempo un gruppo di omini in tuta protettiva, gli spermatozoi, si apprestavano a paracadutarsi fuori. All’improvviso però l’erezione si bloccava e veniva inquadrata un'altra squadra che armata di mezzi meccanici cercava di svuotare lo stomaco di Sam pieno di fettuccine, dolci, carne, che per la quantità eccessiva non erano stati digeriti e disturbavano il buon andamento dell’erezione.  

Le scene di questo film descriveva immaginariamente e spassosamente quanto in effetti accade nel nostro organismo che,  per compiere le proprie funzioni, ha bisogno di energia che trae dall’alimentazione. I cibi che vengono introdotti vengono digeriti e utilizzati come materiale energetico per il funzionamento dei vari organi ed apparati che costituiscono i nostro corpo.

Quando viene introdotto troppo cibo, una parte non viene utilizzata e si trasforma in grasso di deposito. Piccoli quantitativi di grasso sono  utili al nostro organismo che li conserva in sedi particolari per utilizzarlo al momento del bisogno. Se l’introduzione di alimenti è eccessiva i processi di trasformazione non riescono a lavorare, si ingolfano, ed i depositi avvengono in organi ed apparati che non potranno svolgere in pieno la loro attività mettendo a rischio la vita dell’organismo.

Quando l’uomo è stato progettato, Chiunque, l’abbia fatto (Allah, Budda, Dio…), ha pensato a qualcosa di eccezionale ma troppo spesso siamo noi stessi che, con un comportamento sconsiderato, ci adoperiamo per vanificare il progetto e rovinare i meccanismi che fanno funzionare al meglio il nostro organismo.

Soffermarci a parlare e riflettere sulla complessità dei processi  che dalla nascita alla morte interessano il corpo umano è impensabile per mancanza di tempo, spazio e anche di conoscenze che la scienza ancora non ha acquisito del tutto. A titolo  informativo basta sapere che con il temine Metabolismo si intende la serie dei procedimenti che il nostro organismo compie per sfruttare nel modo  migliore le capacità energetiche dei cibi introdotti. Un fisico in buone condizioni presuppone l’introduzione di alimenti in quantità e qualità idonee per il buon funzionamento dei processi vitali realizzando un metabolismo bilanciato, altrimenti si ha accumulo di grasso in eccesso ed una persona può diventare obesa. Il termine obesità deriva dal latino ob-edere che vuol dire mangiare in eccesso. In effetti, però, non è solo l’eccessiva introduzione di cibo che può determinare l’aumento esagerato del peso corporeo. Ci possono essere infatti delle alterazioni genetiche o delle malattie acquisite che alterano il buon funzionamento del metabolismo e di queste se ne deve occupare il  medico. Quello che si deve fare sempre per non diventare obesi, sia in condizioni di malattie individuate dal medico, che in condizioni normali è cercare di evitare di fare vita sedentaria e non esagerare con l’alimentazione. Per avere un idea comune dell’aumento del peso rispetto alle condizioni ritenute normali, è stata adottata una misura standard chiamata BMI (Body Mass Index) che si calcola dividendo il peso (P) in chilogrammi, del soggetto nudo, l’altezza (H) in metri quadri. Se per esempio un individuo pesa 80 chilogrammi ed è alto m1,70 il BMI sarà: 80 diviso 1,70x1,70=27,68

Il BMI ideale per i maschi è compreso tra 22 e 23, per le femmine tra 21 e 22. Quando il BMI è compreso tra 25 e 30 si parla di soprappeso, oltre 30 si parla di obesità. Pertanto l’individuo dell’esempio sarebbe in soprappeso.

Dott. Regolo    RICCI