La dieta mediterranea è patrimonio mondiale dell’umanità
I prodotti dei mari e delle terre italiani sono un capitale inesauribile e l'Unesco, organo delle Nazioni Unite, li ha dichiarati patrimonio immateriale dell'Umanità. Da ieri la dieta mediterranea è stata inserita a pieno titolo tra gli elementi culturali da tutelare insieme alla gastronomia francese. L'Unesco precisa: «La dieta mediterranea è un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, tra cui la coltivazione, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. Promuove l'interazione sociale, dal momento che i pasti collettivi rappresentano il caposaldo di consuetudini sociali ed eventi festivi. Ha dato alla luce un formidabile corpo di conoscenze, canzoni, proverbi, racconti e leggende».I nutrizionisti non hanno mai avuto dubbi. Michele Carruba, direttore del centro studi e ricerca sull'obesità dell'Università di Milano la promuove a 360 gradi: «La dieta mediterranea è bilanciata, non dimentica nulla, carboidrati, proteine, vitamine e sali minerali. Ma i principali meriti sono la distribuzione dei pasti, 3-4 volte al giorno, e la colazione come momento importante».
La dieta mediterranea è costituita per il 15% da proteine, per il 60% da carboidrati e per il 25% da lipidi. Non bisogna mangiare poco, ma sapere variare i cibi e i piatti per comporre menù sempre più gustosi che si basino sull'assunto nutrizionale che recita: cinque porzioni al giorno tra frutta e verdura, sempre un buon primo piatto di pasta, di riso o di pizza, e in più legumi, pesce e carne bianca e rossa. Da sfatare, quindi, l'idea errata che la pasta fornisca troppe calorie, perché queste aumentano a causa delle «cattive compagnie», cioè i grassi da condimento aggiunti da noi consumatori. Il classico piatto di spaghetti è pari a 80 grammi e questi forniscono soltanto 280 calorie.
Tratto da E-Dott del 17:11.10