BRUCIATURE O USTIONI

(Mag 2004)

(DA “OCCHIO CLINICO” N°6 GIUGNO 99)

Un’ustione, per quanto moderata, richiede un intervento immediato. Anche il sole può essere pericoloso, soprattutto se la scottatura colpisce un bambino. Le ustioni più comuni sono provocate da liquidi bollenti (di solito in cucina), oppure da contatto diretto con il fuoco, come accade in campeggio, o con la cottura al barbecue. Anche i raggi solari possono provocare scottature piuttosto gravi, così come alcune sostanze

Le bruciature vanno curate per favorire la buona guarigione della pelle, evitare che si formino cicatrici e che la ferita si infetti. Per limitare i danni è fondamentale raffreddare prima possibile la zona colpita e contemporaneamente valutare la gravità dell’ustione.

La zona colpita va messa per 5/10 minuti sotto un getto continuo di acqua fresca ma non troppo gelata, sotto il rubinetto del lavandino o della vasca da bagno a seconda dell’area colpita. Non bisogna insistere oltre, specie se la bruciatura è piuttosto estesa, altrimenti si rischia di abbassare troppo la temperatura corporea. Solo per le ustioni provocate da sostanze chimiche, come l’acido muriatico o la calce, bisogna sciacquare per almeno mezz’ora o più. Non bisogna mai mettere sulla scottatura sostanze oleose o pomate, almeno nella prima fase. Gli indumenti a contatto con la scottatura vanno tolti, ma solo se non sono incollati alla pelle, e quindi non si rischia di lacerarla. L’ustione, se estesa, va protetta con una pellicola sottile, come quella che si adopera in cucina per avvolgere gli alimenti, evitando di utilizzare i primi tratti che potrebbero essere sporchi. Dopo essere stato raffreddato, il ferito deve essere protetto per evitare che la sua temperatura scenda troppo.La gravità dipende dall’estensione e dalla profondità della ferita. A volte,specialmente nei bambini, l’area colpita sembra piccola, ma rappresenta una grande parte della superficie totale. Per esempio, per un bambino di un anno, una scottatura di metà della testa corrisponde all’8,5% della superficie corporea, mentre per un adulto rappresenta solo il 3,5%.

Osservando una scottatura si può capire quando si estende in profondità. In base alla gravità la ustioni vengono classificate in quattro gradi.

·        primo grado: provocano solo un arrossamento ed un modesto gonfiore

·        secondo grado: si formano anche bolle ripiene di liquido

·        terzo grado: la pelle cambia colore ed appare bianca, bruna o beige

·        quarto grado:la pelle è annerita e carbonizzata.

Per distinguere con più certezza tra secondo e terzo grado, si può eseguire un semplice test con un ago disinfettato (ago di siringa usa e getta): se la bruciatura è di secondo grado il ferito avverte la puntura, se è di terzo grado la pelle è insensibile ed il paziente non avverte la puntura perché le strutture nervose  che trasmettono il dolore sono distrutte.

Se la scottatura è profonda, oppure superficiale ma colpisce un’area ampia, bisogna recarsi al pronto soccorso. L’ustione è grave se coinvolge oltre il 15% della superficie corporea, oppure è composta da ustioni di terzo grado che superano il 5%. In questo caso sono necessarie cure di sostegno per tutto l’organismo, come a somministrazione di liquidi endovena e di solitosi consiglia il ricovero in un centro per grandi ustionati. Per i bambini il limite critico è l’interessamento del 10% della superficie corporea.

CURE

Primo grado: non richiede altro trattamento che il raffreddamento ed una terapia con analgesici per calmare il dolore. L’ustione guarisce spontaneamente entro qualche giorno senza lasciare traccia

Secondo grado: la ferita dovrebbe essere esaminata da un medico che deciderà se e come curare la ferita o inviare il paziente in ospedale.

Le ustioni di terzo e quarto grado vanno trattate in ambiente ospedaliero.

 Dott. Regolo RICCI