IL TUMORE DEL SENO
(Giugno 2006)
(Considerata la complessità e
l’incidenza sulla popolazione della malattia, l’argomento verrà presentato
diviso in tre parti)
(I parte)
Trattare un argomento come il
tumore del seno, sicuramente susciterà sentimenti spiacevoli in chi ha vissuto
direttamente o indirettamente attraverso amici o familiari i gravi disaggi
provocati dalla malattia. Probabilmente, inoltre, provocherà ansia in quelle
donne che leggeranno questo numero di Passaparola
e avranno timore di riconoscere in questo articolo, qualcosa che potrebbe
allarmarle. Sarebbe bello parlare solo di argomenti piacevoli e non parlare di
malattie. Con questa rubrica, però, in maniera non cattedratica, ci proponiamo
di far conoscere e stimolare la
discussione, su quei piccoli accorgimenti che ci potranno aiutare a prevenire
qualche malattia. Per farlo, dobbiamo parlare proprio delle malattie, anche
quelle più temute e che suscitano ansia solo a parlarne. Quando una grave
malattia colpisce noi o i nostri familiari, ci sorprendiamo e ci chiediamo
perchè sia toccata proprio a noi. Certamente, le varie patologie avvengono con
una certa casualità, secondo la predisposizione delle persone ad essere colpite.
Noi però non possiamo rimanere nell’attesa passiva. Possiamo, invece
informarci, attingere a tutte le novità che la scienza medica mette a nostra disposizione e, insieme al
nostro medico di fiducia, prendere in considerazione le misure da adottare per
prevenire prima e curare poi. In tal modo riusciremo ad evitare qualche grave
malattia o per lo meno ad attenuarne gli effetti negativi. La popolazione in
generale tende ad evitare il discorso sui tumori. Quasi per un effetto
scaramantico, capace di fare sparire la malattia, evita di parlarne.
Logicamente non è così, al contrario, la conoscenza di certe patologie consente
di individuarle prima e permette, in molti casi, anche la guarigione della maggior
parte delle neoplasie se individuate, quando le dimensioni sono inferiori ad un
centimetro. Una corretta informazione, quindi, può aiutare ad evitare
preoccupazioni e patimenti per se stessi e per i propri familiari.
Le nuove conoscenze hanno
prodotto possibilità di diagnosi precoce e possibilità di trattamento
impensabili sino a qualche anno fa. In effetti, le cose sono mutate radicalmente
da quando, nel 1953 James Watson e Francis Crick scoprirono la struttura a
doppia elica del DNA, aprendo la via agli studi sulla genetica e permettendo le
successive scoperte in campo biomedico.
Di fatto, negli anni cinquanta, cominciava la vera lotta contro i tumori
che da allora non sono stati più considerati una malattia inguaribile, da
subire senza cercare di contrastarla. Sul DNA ci sono scritte tutte le
informazioni che in pratica ci danno una fotografia dell’intima struttura sia
delle cellule che formano i vari tessuti dell’organismo sano, sia delle cellule
che formano un tumore Ciò che si conosce, se è dannoso, è più facile da
combattere. Partendo da quella scoperta, quindi, si sono ottenute vittorie
quali ad esempio, quella sulla leucemia che colpisce i bambini e che ormai
guarisce nell’80% dei casi. Al momento la battaglia si può considerare vinta su
circa la metà dei tipi di tumore. Bisogna impegnarsi però anche per quelli
ancora incurabili.
Grandi progressi si sono
ottenuti per il tumore del seno che è il più frequente nella popolazione
femminile. A molte donne sono ormai evitati quegli interventi devastanti ai
quali sono state sottoposte in passato. L’impegno e l’intuizione degli studiosi
hanno portato, infatti, all’individuazione del così detto nodulo sentinella che ha permesso interventi meno invasivi.
Ogni hanno il tumore del
seno, è diagnosticato a circa 31000 donne. La fascia più interessata è quella
compresa tra i 50 ed i 70 anni di età che rappresenta il 45%. Seguono poi le donne
di età superiore ai 70 che costituiscono circa il 30% e le donne la cui età è
inferiore ai 50 anni che sono pressappoco il 25%. Negli anni settanta, circa
l’80% delle donne che si operavano avevano tumori di dimensioni che superavano
La distribuzione del tumore del seno nelle donne in Italia varia secondo le zone considerate. Le percentuali maggiori si riscontrano al Nord e nei paesi industrializzati. Nel meridione e nelle isole l’incidenza della malattia è relativamente più bassa. La spiegazione di questa diversa distribuzione non è univoca. Probabilmente incidono le diverse abitudini alimentari, le alterazioni ambientali prodotte dall’industrializzazione e il fatto che al Nord le donne fanno meno figli rispetto al Sud. Sembra, infatti, che la gravidanza abbia un effetto protettivo rispetto al tumore del seno. Anche se in piccolissima parte anche gli uomini sono interessati con circa 250 casi l’anno.
Dott. Regolo RICCI