uno scorcio perduto della città di Bojano: porta di visco
Un documento conservato presso l’Archivio di Stato di Campobasso, datato 21 aprile 1829, «Veduta della Porta di Visco nel Largo del Mercato, e della Piazzetta, attraversato dalla Strada Consolare in Bojano», ci offre uno scorcio di Bojano che, purtroppo, non è giunto fino ad oggi. Si tratta della richiesta (un progetto) dei Sig.ri Fratelli Diamente per la realizzazione di un supportico, un corpo di fabbrica elevato sopra un’antica porta d’accesso alla città.
- Porta di Visco in un documento del 1829 -
La relazione in allegato appare influenzata dal concetto di “progresso” dell’arte: fino alla prima metà dell’Ottocento ogni epoca sostenne la superiorità dell’arte contemporanea su quella dei secoli precedenti, un preteso avanzamento artistico in continuo divenire. La mancanza d’interesse per le forme architettoniche del passato, giudicate spesso prive di peculiarità e, dunque, non meritevoli di conservazione, portò, in molti casi, all’abbattimento totale delle opere.
Difatti sul documento si legge: «La Porta di Visco deturpa non poco la veduta del Largo del Mercato, e della Piazzetta, luoghi oggi resi tantoppiù ragguardevoli, inquantoché illustrati dal transito per essi della Nuova Strada Consolare... La Porta all’incontro non offre un monumento di considerazione. Eccita piuttosto l’idea dell’ignoranza dei secoli barbari per la imperizia delle arti, e per la sciocca veduta di chiudersi nei muri, credendo così garantirsi dalle incursioni...».
Il monumento, per certo, versava in uno stato di forte degrado e rischiava di crollare: «... I muri laterali la incassano appena fino ai capitelli de’ piedritti medesimi». Evidentemente dopo la caduta della cortina che la conteneva e che, quindi, la sosteneva Porta di Visco appariva come un rudere isolato. E tuttavia aveva resistito sia al terremoto “di Sant’Anna” del 26 luglio 1805, la cui intensità, calcolata sulla valutazione dei danni prodotti, fu pari al X grado della scala Mercalli, sia all’alluvione del 1811.
Si proponeva, quindi, di incorporarla in una nuova struttura con la creazione di un supportico. Per giustificare la realizzazione di tale tipo di struttura sono citati alcuni esempi: «... Nè li supportici come il progettato sono fuori d’uso o invisi nelle Città, tralasciando i Villaggi. Se ne vedono in Campobasso sulla Porta di S. Antuono, in Foggia sulla Porta Reale, e in Bojano vi è anche il supportico al principio della Piaggia».
Non sappiamo se il progetto avesse ottenuto o meno l’approvazione delle autorità competenti ma, di sicuro, non fu attuato. L’antica Porta di Visco, ormai priva di sostegno al di sopra dell’archivolto, crollò a causa dell’incuria e delle intemperie oppure venne, di proposito, abbattuta per facilitare l’accesso all’omonimo vicolo che, dal Largo del Mercato e della Piazzetta (attuali piazza Roma e piazza della Vittoria), permetteva di raggiungere l’arteria principale della città ottocentesca, Via San Luigi (attuale corso Umberto I).
- Attuale via Porta di Visco -
Il luogo oggi è, nonostante le tinte sgargianti di alcuni edifici, incolore, privo di qualsivoglia elemento architettonico caratterizzante. I disastrosi eventi naturali, gli infausti avvenimenti storici e, non ultima, la vandala mano dell’uomo hanno determinato la perdita di tutti gli elementi della cortina muraria medioevale che cingeva la città di Boviano (o Bobiano come veniva appellata dal «volgo men saputo»).
- Ubicazione di Porta di Visco, antico accesso alla città medioevale di Bojano (ricostruzione virtuale) -
Solo un attento studio condotto attraverso i pochi dati disponibili - piante, vedute, grafici, descrizioni - permette di pervenire ad una attendibile ricostruzione di ciò che, purtroppo, è andato irrimediabilmente perduto.
E nella mente dell’accorto lettore questo prezioso documento del 1829 innesta un suggestivo déjavù; il pensiero rifà, rimette in piedi Porta di Visco, dà ad essa nuova vita. Anche se solo per un momento...
Alessandro Cimmino
Con preghiera di citare la fonte in caso di utilizzazione del testo per motivi di studio. Disegni, elaborazioni grafiche e foto, ove non specificato, sono dell'autore.
Articolo pubblicato sul mensile "Il Ponte", a. XX, n. 2, febbraio 2008, p. 41.